Riparazione endovascolare dell'aorta toracica: risultati iniziali e a medio termine in 113 pazienti
Civilini, E., Setacci, F., Bertoglio, L., De Dominicis, D., Calliari, F., Melissano, G., Chiesa, R.
Italian Journal of Vascular and Endovascular Surgery
OBIETTIVO
Diversi studi hanno confermato l’efficacia a breve termine del trattamento endovascolare della patologia dell’aorta toracica con tassi di morbilità e mortalità ridotti. Lo scopo di questo studio prospettico è quello di valutare i risultati a medio termine di questa procedura eseguita presso la nostra clinica con l’utilizzo di uno stent coperto.
METODI
Negli ultimi 6 anni (1999-gennaio 2005), 113 pazienti selezionati sono stati sottoposti a posizionamento di endoprotesi toracica con diversi dispositivi. La malattia ha coinvolto l’arco in 32 casi, l’aorta toracica discendente in 75 casi e l’aorta toracoaddominale in 6 casi. Tutte le procedure sono state eseguite in sala operatoria, in anestesia generale in 68 casi e in anestesia locale/spinale in 45 casi. In 28 casi abbiamo utilizzato una procedura ibrida per ottenere un’adeguata zona di atterraggio prossimale o distale in caso di coinvolgimento dell’arco aortico o dell’aorta toracoaddominale o per ridurre il rischio perioperatorio in presenza di patologia aortica sincrona
RISULTATI
Il successo tecnico è stato raggiunto nel 94,7% dei casi (107/113). La mortalità in ospedale è stata del 4,5% (5/113). Abbiamo osservato 5 casi di endoleak di tipo Ia non suscettibili a procedure endovascolari aggiuntive, 3 di questi endoleak si sono risolti a 6 mesi di follow-up. Abbiamo osservato le seguenti complicanze: 5 casi di paraplegia ritardata risoltosi dopo il drenaggio del liquido cerebrospinale e un adeguato controllo emodinamico. Un caso di insufficienza renale acuta che non ha richiesto l’emodialisi. Ad un follow-up medio di 35 ± 14 mesi abbiamo registrato 7 morti a lungo termine (5 non legate all’aneurisma) e 3 conversioni alla chirurgia aperta.
CONCLUSIONI
L’endoprotesi toracica si è dimostrata sicura e ha permesso di ottenere risultati soddisfacenti a medio termine nella nostra esperienza di 6 anni, tuttavia, le complicanze postoperatorie sono ancora degne di nota, in particolare per gli aneurismi dell’arco aortico. L’approccio ibrido può estendere l’applicabilità delle procedure endovascolari ai casi complessi.