Trattamento endovascolare "off-pump" degli aneurismi dell'arco aortico
Melissano, G., Civilini, E., Maisano, F., Castiglioni, A., Bertoglio, L.A., Setacci, F., Carozzo, A., Magrin, S., Zangrillo, A., La Canna, G., Alfieri, O., Chiesa, R.
Italian Heart Journal, Supplementi 2004
INTRODUZIONE
Il trattamento chirurgico tradizionale degli aneurismi dell’arco aortico richiede il confezionamento di un bypass cardiopolmonare, l’ipotermia e l’arresto circolatorio. Il trattamento endovascolare è una alternativa interessante e meno invasiva che può cambiare il nostro approccio terapeutico. Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare la nostra esperienza clinica con il trattamento endovascolare degli aneurismi dell’arco aortico e di affrontare le nuove criticità in questo settore.
MATERIALI E METODI
Negli ultimi 5 anni, abbiamo trattato 21 pazienti affetti da patologia dell’arco aortico mediante trattamento endovascolare “off-pump” (18 uomini, 3 donne, età media 71,4 ± 7,2 anni). Abbiamo utilizzato 26 endoprotesi (5 Gore Excluder TAG, 3 Endomed Endofit, 6 Medtronic Talent, 12 Cook Zenith TX1) con una media di 1,2 endoprotesi/paziente. L’ancoraggio prossimale dell’endoprotesi è stato ottenuto mediante un “de-branching” aortico in 11 casi. In 10 casi l’arteria succlavia sinistra è stata intenzionalmente coperta senza essere rivascolarizzata. Il follow-up includeva valutazione clinica, radiografia del torace e tomografia computerizzata alla dimissione e successivamente a intervalli di sei mesi.
RISULTATI
Il successo tecnico si è ottenuto nell’85% dei casi (18/21). Si è verificato un decesso in ospedale (4,7%) per migrazione dell’endograft. Abbiamo osservato 2 casi di endoleak di tipo I (9,5%). Una conversione chirurgica è stata eseguita due settimane dopo la procedura, per il collasso totale dell’endograft con rottura di tre stent. Non sono state osservate complicanze legate alla copertura dell’arteria succlavia sinistra. Ad un follow-up medio di 18,7 ± 12,8 mesi, non sono state registrate mortalità o morbilità inclusi endoleak di nuova insorgenza, migrazione di endograft e trombosi intrastent dei tronchi sovraortici.
CONCLUSIONI
Il trattamento endovascolare della patologia dell’arco aortico è indicato anche nei pazienti anziani. Tuttavia, il corretto posizionamento nell’arco e l’esclusione dell’aneurisma con i dispositivi attualmente disponibili possono essere complessi a causa del coinvolgimento dei vasi sovraortici, della curvatura anatomica dell’arco, dell’elevato flusso sanguigno e del movimento sostanziale dell’aorta ad ogni battito cardiaco.