Esperienza in un singolo centro sul trattamento chirurgico degli aneurismi della carotide extracranica
Mascia, D., Atique Gabriel, S., Kahlberg, A., Bertoglio, L., Melissano, G., Chiesa, R.,
Journal of Cardiovascular Surgery 2020
INTRODUZIONE
Il nostro obiettivo è riportare la nostra esperienza di un singolo centro con il trattamento chirurgico tradizionale per gli aneurismi dell’arteria carotide extracranica (ECAA).
METODI
Una revisione retrospettiva è stata eseguita includendo i dati perioperatori e postoperatori di tutti i pazienti che sono stati sottoposti a riparazione ECAA tra 2008 e 2015. La tecnica operativa si è basata sulle dimensioni dell’aneurisma, sulle caratteristiche anatomiche e sul rischio chirurgico.
RISULTATI
Quattordici pazienti (6 uomini e 8 donne, età media 60,5 anni) sono stati ammessi per ECAA. Tredici pazienti (92,8%) sono stati sottoposti a riparazione aperta ECCA mentre in un paziente (7,2%) è stato realizzato un trattamento conservativo. Sono stati osservati in due casi (14,2%) lesioni bilaterali e concomitante kinking dell’arteria carotide interna (ICA). Sette pazienti (50%) erano asintomatici alla diagnosi e la localizzazione dell’ECCA ha coinvolto l’ICA in 9 casi (64,2-69,2%). In 3 casi (23.07-23.1%) è stata eseguita aneurismectomia con anastomosi termino-terminale, arterioplastica patch in 2 casi (15.38-15.4%), interposizione di innesto protesico in 4 casi (30.76-30.7%), bypass di innesto venoso autologo in 3 casi (23.07-23.1%) e legatura dell’arteria con anastomosi ICA distale in un caso (7.6-7.6%). Non sono stati registrati decessi perioperatori, complicazioni neurologiche maggiori e reinterventi chirurgici. La sopravvivenza complessiva ad un follow-up medio di 19.6 mesi (range 0-52 mesi) è stata del 100%.
CONCLUSIONI
La riparazione aperta dell’ECAA rappresenta un’opzione chirurgica sicura, con una minore prevalenza di complicanze e nessuna necessità di reintervento nei centri ad alto volume.
10.23736/S0021-9509.16.09400-3