Nuovi approcci tecnici per la dissezione di tipo B: dalla tecnica del PETTICOAT alla STABILISE
Kahlberg, A., Mascia, D., Bertoglio, L., Loschi, D., Grandi, A., Melissano, G., Chiesa, R.
Journal of Cardiovascular Surgery 2019
INTRODUZIONE/OBIETTIVI
Il trattamento endovascolare delle dissezioni acute complicate di tipo B (TBD) ha recentemente acquisito un ruolo terapeutico primario quando l’anatomia lo consente. In ogni caso, le strategie per la chiusura della breccia prossimale della dissezione non escludono il rischio di una persistente perfusione del falso lume (FL) da parte di ulteriori brecce nell’aorta toracoaddominale, e quindi associato a un rischio di potenziale degenerazione, che rimane significativo nel corso degli anni. Per tali premesse, l’impianto di ulteriori stent scoperti nell’aorta toracoaddominale è stato proposto per promuovere l’espansione del vero lume (VL), la risoluzione della malperfusione e la stabilizzazione della lamella intimale. Questa tecnica, conosciuta come PETTICOAT (Provisional Extension To Induce Complete Attachment Technique) offre dei buoni risultati a breve-medio termine, ma un grado di perfusione del FL è comunque mantenuto e l’aorta mostra una certa tendenza a crescere di dimensione distalmente allo stent-graft. Un’evoluzione della tecnica PETTICOAT, con il pallonamento dello stent-graft coperto e dello stent scoperto distale posizionato nel VL, per ottenere l’espansione completa degli stent in un singolo canale, è stata proposta nel 2012 e chiamata tecnica STABILISE (Stent-Assisted Balloon-Induced Intimal Disruption and Relamination in Aortic Dissection Repair). Nonostante questa tecnica ha determinato eccellenti risultati nel breve termine in uno studio di un singolo centro, non è stata subito accettata, probabilmente per l’elevata perplessità riguardo il rischio di rottura dell’aorta durante il pallonamento. In questo articolo, si è cercato di riassumere l’attuale evidenza sui risultati di queste tecniche, viene presentato una modifica recentemente apportata sulla tecnica STABILISE e vengono riportati i risultati in una coorte di pazienti trattati negli ultimi due anni presso il nostro Istituto.
10.23736/S0021-9509.19.10904-4